Dietro un peso eccessivo così come dietro un peso troppo basso può celarsi un rapporto non equilibrato con il cibo. Mangiare in eccesso, mangiare in modo disordinato così come una restrizione alimentare non salutare possono creare un disequilibrio del peso corporeo.
Si crea così un circolo vizioso cibo-peso: il mangiare in eccesso porta a non piacersi, diminuisce l’autostima e il senso di autoefficacia e ad aumentare di peso. Più il peso aumenta, più cresce l’insoddisfazione che alimenta questo circolo vizioso portando ancora a mangiare in eccesso. Questo meccanismo cronicizza nel tempo portando la persona ad un rapporto non sereno con il proprio corpo e con il cibo ed alimentando la sofferenza in cui queste persone vivono.
Non sempre si tratta di un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare ( bulimia, anoressia o disturbo da alimentazione incontrollata), ma di un disagio, un malessere che si manifesta con delle condotte alimentari non salutari.
E’ importante, dunque, spezzare questo meccanismo ed educare gradualmente la persona a riappropriarsi del proprio corpo, a volersi bene, prendersi cura di sé e riequilibrare il rapporto con il cibo: fare pace con sé stessi e con il cibo.
Il trattamento nutrizionale è indispensabile e spesso viene affiancato a quello psicologico: un trattamento interdisciplinare permette di affrontare il problema in tutte le sue sfaccettature, nutrizionale, comportamentale, sociale e psicologica.
Il trattamento nutrizionale in particolare si pone questi obiettivi:
Anche se non vi è un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare, affiancare un trattamento nutrizionale a quello di tipo psicologico aiuta la persona ad affrontare la sua problematica a 360°: ogni storia è diversa, ogni persona ha un proprio vissuto e pertanto solo con l’aiuto di un professionista esperto è possibile decidere quale sia il percorso più adatto ad ognuno.